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Il castello di Falconara

Il Castello di Falconara sorge su di un promontorio roccioso a picco sul mare. Risalente al XIV secolo, ampliato e rafforzato nel corso del tempo, mantenne la sua funzione di vigilanza contro le incursioni dei pirati fino a tutto il XVIII secolo.

Il quattrocentesco castello è affiancato da un bellissimo ed esotico palmento ed è l’unico tra i manieri della provincia di Caltanissetta ad affacciarsi sul mare. Della primitiva struttura conserva una grande torre quadrata, che i signori dell'epoca adibivano all'allevamento dei falconi, da cui deriva il nome del Castello.

A metà dell’800 gli fu aggiunto un nuovo corpo di fabbrica e fu ristrutturato come elegante residenza nobiliare, conservando l’antica struttura aragonese e l’originaria organizzazione spaziale. Falconara, dal XVI secolo fece parte di quella corona di torri che circondò la Sicilia al fine di rendere sicuri i territori costieri soggetti alle improvvise e devastanti incursioni dei Turchi, che infestarono il Mediterraneo dal 1500 al 1700. In quel periodo è probabile che la vecchia struttura della torre sia stata ampliata, rafforzata con muraglie merlate, feritoie, fossati, tali da conferirle l’aspetto severo di fortino inaccessibile, sia da terra, sia dal mare, sul quale si affaccia con uno strapiombo.

Quando la pirateria ebbe fine nel secolo XIX, l’edificio fu trasformato in residenza padronale e fu arricchito con scaloni, colonnati, fregi, capitelli, lesene, intonaci e circondato da giardini ornamentali adorni di fontane e sedili di marmo.

Non si conosce con certezza la data di costruzione della torre, ma dai cenni storici si apprende che Ugone di Santapau, discendente della nobile famiglia di Adamara, con diploma del 18 ottobre 1392, la ricevette in dono dal re Martino d'Aragona, quale ricompensa per aver appoggiato il re contro le fazioni avverse.

Nel 1540 ne fu Signore Ambrogio di Santapau Branciforte, che fu investito del titolo Principe di Butera. Dopo svariate successioni intorno al 1800 il Castello pervenne al conte Wilding, ufficiale tedesco, quale dote della moglie Caterina Branciforte, figlia dell'ultimo principe di Butera. Alla sua morte fu ereditato dal fratello Ernesto, che durante i moti del 1848 preferì tornare in patria e vendette il Castello al Barone Antonio Chiaramonte Bordonaro, quindi per linea diretta è pervenuto all'attuale proprietario Roberto Chiaramonte Bordonaro.


 

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