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Settimana Santa


I riti della Settimana Santa hanno un posto centrale nelle celebrazioni religiose della comunità.
In essi si rispecchia la devozione dei gelesi che vivono con grande intensità i riti solenni.
I riti iniziano liturgicamente con la Domenica delle Palme quando la comunità accompagna il celebrante nella Chiesa Madre con i rami di ulivo e di palma intrecciata.
La sera del mercoledì santo sul sagrato della Chiesa Madre si svolge simbolicamente il processo e la condanna di Gesù; le statue vengono portate nella Chiesa del Rosario, dove per tutta la giornata di giovedì, la gente si reca a rendere omaggio con il tradizionale bacio dei piedi del Cristo e dell’Addolorata.
La sera del giovedì, una folla silenziosa accompagna le sacre immagini per le vie del centro storico fino alla Chiesa Madre, ove la gente sosta fino a tarda notte.
Il Venerdì Santo è il culmine delle tradizioni pasquali gelesi: accompagnato da canto dei lamentatori, il Cristo (opera del ‘700 in cartapesta e cuoio) viene portato al Calvario, dove avviene la spogliazione e la crocifissione del simulacro.
Piazza Calvario, con le vie adiacenti, è un’immensa distesa di persone assiepate per guardare, ricordare, pregare.
Verso l’imbrunire, la deposizione dalla Croce: si schioda il simulacro che, in un’impressionante silenzio, viene consegnato ai sacerdoti e da questi ai marinai che lo depongono nell’urna per la solenne processione.
L’urna col Cristo morto è portata a spalla dai marinai gelesi che, per antica tradizione, per tutto il tragitto non la poggiano mai a terra.
Il sabato, fin dalle prime ore del mattino , la folla si riversa nella Chiesa Madre per assistere al “funerale” e alla sepoltura del Cristo.
Si celebrano i salmi, intercalati da letture bibliche e canti penitenziali, e intorno alle 11,00 viene estratto dall’urna, al canto del lamento, il Corpo del Cristo che, portato a spalla dai sacerdoti, viene deposto nel “loculo” predisposto sotto l’altare della cappella della Passione.
L’effigie dell’Addolorata viene portata dai giovani e posta sopra l’altare della stessa cappella.
E’ un momento di intensa commozione in cui la gente prega per i propri cari defunti, segno della presenza del Divino nel vissuto della vita del popolo.


 

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