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Il SS. Crocifisso


Il versante ideologico religioso in rapporto alla vita e al lavoro in mare è espresso dal culto per il SS. Crocifisso, testimoniato attraverso le pitture votive, i pinaches, che rappresentano  un raro  messaggio devozionale.
La presenza del S.S. Crocifisso a Terranova-Gela, si fa risalire al 1490 quando un gruppo di marinai terranovesi, con il capo barca Antonio Eura, fece ritorno in città, proveniente dalla Turchia. I testi narrano che questi nostri marinai navigando lungo le coste della Magna Grecia per motivi commerciali, s’imbatterono per caso, in un paese dalla Turchia, in una buona donna cristiana il cui marito era un ebreo musulmano. Questa donna venerava e custodiva segretamente l’immagine di cartapesta, di colore ebano scuro del S.S. Crocifisso della lunghezza di palmi sette. Temendo di essere scoperta dal marito, decise di donarla a quei marinai terranovesi incontrati per caso.
Mentre trattava con i marinai per la cessione del crocifisso, la donna fu sorpresa dal marito, il quale pretese che il crocifisso fosse ceduto dietro un congruo compenso.
I Marinai terranovesi decisero di acquistarlo, ma grande fu la loro sorpresa quando appresero dall’ebreo che avrebbero potuto averlo solo se avessero pagato tanto denaro quanto pesava il Crocifisso; i marinai, pur di avere quell’ immagine accettarono il baratto.
Il primo miracolo del Crocifisso forse avvenne proprio in quell’occasione, perché con pochissimo denaro, posto sul piatto della bilancia, quest’ultimo si abbassò mentre quello dove era stato collocato il Crocifisso salì in alto:fu così che il crocifisso prese la via per Terranova.
Il Crocifisso rimase per molto tempo nella casa del capo barca Eura, il quale sul punto di morire decise di lasciarlo ad una sua parente, chiamata zia Domenichella, raccontandole di venerarlo sempre.

Le pitture votive o pinaches

Espressione di devozione, la pitture votive si riferiscono a eventi riconducibili a scampati naufragi
raccontati dai miracolati e riportati da abili pittori con estremo realismo sulle tele.
Nei quadri viene sempre riportata l’immagine del Crocifisso, talvolta dipinta entro una nuvola, talvolta ritagliata ed incollata, a testimonianza della risoluzione positiva di quanto è stato raffigurato  L’ evento drammatico negli ex voto marinari è quasi sempre legato allo scatenarsi degli elementi della natura nei confronti dell’ imbarcazione e nella rappresentazione realistica dell’ avvenimento drammatico, prevalgono gli elementi naturali, il mare in tempesta, il temporale con saette che colpiscono l’ imbarcazione e gli uomini imbarcati. Una scritta riassume l’ avvenimento con i nomi di coloro che sono stati salvati grazie all’ intercessione divina, unitamente alla data e al luogo dell’ incidente.
Oggi solo 12 pinaches testimoniano della grande fede dei marinai al Crocifisso.


velierosalvatorepadre
Goletta Due fratelli. Capitano Emanuele Chiaramonte. La mattina del 18 gennaio 1900. Nella latitudine 41.20 e longitudine 9; II est. Anche in detto quadro l’immagine del Crocifisso è incollata (tempera).
Goletta Due fratelli
V. F. G. A. (votum fecit gratiam accepit) dal SS. Crocifisso. Alla goletta M. Sella Manna da Terranova di Sicilia che salpò da Milazzo il 1° dicembre 1909 per Castellamare di Stabia; il 3 dicembre alle ore 9 antimeridiane fu colpito da violenta tempesta da sud sud-ovest nelle acque dell’isola di Capri a circa miglia 8 e per S.O.. Il capitano Trama Nunzio e l’equipaggio per devozione questo quadro offre; Terranova, 20 gennaio 1910. Il quadro è messo su un foglio bianco, l’immagine del Crocifisso è ritagliata e incollata (tempera).
Goletta M. Sella Manna
V. F. G. A. (votum fecit gratiam accepit) Goletta N. Nicola. Capitano Nicola Trama e tutti i marinai della città di Terranova di Sicilia. Partiti da Trapani il 1° dicembre con vento da sud, la notte stessa fece grosso temporale il giorno 2, 21 miglia fuori Ischia alle ore 3 vennero due trombe marine e perdemmo tutti la speranza di salvarci e invocammo grazia al Crocifisso e Maria di Trapani e fummo graziati. Castellamare, 2 dicembre 1909. Il Crocifisso è stato incollato ed il quadro è stato posto su un foglio di carta (linea con matita).
Goletta N. Nicola
Goletta Nunziata  Ferrara. Capitano: Matteo Ferrara.<br /> Nei paraggi delle isole Salina e Panarea ore 5 antimeridiane, 10 aprile 1910. Anche in questo caso il Crocifisso è stato tagliato e riportato. L’autore del dipinto è A. Balestrieri.
Goletta Nunziata Ferrara
Goletta Pier  delle Vigne: un temporale all’entrata di Civitavecchia, 23 ---- 1923. il mese è  illeggibile.
Goletta Pier Delle Vigne
Il Brigantino Goletta Saverio Padre, al comando del capitano Cassarino Francesco che nella notte del 23 dicembre 1926, superato fortunale da S.S. miracolosamente nei paraggi di capo Miseno diretti a Castellamare di Stabia. Il capitano e l’equipaggio offrono il simbolo di ringraziamento indegnamente al Crocifisso per la grazia concessa di essere salvi dall’imminente pericolo. Il Crocifisso è ritagliato e riportato, come in quasi tutti i quadri ex voto di pericoli marini il mare e il cielo sono dipinti o in nero pece, o blu bituminoso, talvolta solcati da tragici bagliori di folgori.
Il brigantino goletta Saverio Padre
Motoveliero Angelo Di Dio, immerso, salvato per grazia  del Crocifisso presso Intavolata il 23 marzo 1942.                Capitano:  Emanuele Di Dio.<br /> Il pittore che stranamente si è firmato è L. Papaluga. C’è anche la data in cui fu dipinto e dove: 11 ottobre 1942, Napoli. Ciò ci riporta a dei pittori che nel napoletano operavano anche in questo campo.<br />               Il  Crocifisso è dipinto ad olio.
Il motoveliero Angelo Di Dio
Mara F. Porto Empedocle. Traversato temporale presso Tripoli, Gennaio 1934, Capitano Di Natale Salvatore. Anche qui il Crocifisso è dipinto.
Mara F. Porto Empedocle
Nenè Liardi SS. Crocifisso. Temporale sofferto il 12 febbraio 1906 alle ore 8 del mattino in lat 44 lon 8.30 con l’aiuto del sopraindicato salvò componenti dell’equipaggio capitano Maganuco Francesco di Trapani, marinai Gaetano Marchetta, Calogero Marchetta, Mariano Sciascia, Antonio Ferrigno, Francesco Cassarino, Trovato Francesco, Emanuele Nicosia tutti di Terranova di Sicilia 1906 A. Balestrieri. Castellamare di Stabia.
Nenè Liardi
Eminente pericolo superato col trabaccolo I Raffaele con forte temporale da ovest nord-ovest il 17 ottobre 1919 attraverso capo Milazzo. Capitano Giuseppe Guttadauro di Nunzio. Qui il Crocifisso è stato incollato.
Trabaccolo I Raffaele
Veliero S. Giovanni D.. La sera del 13 agosto 1930 fummo colpiti da un forte ciclone nelle acque di capo Tavolaro. Capitano Luigi Tandurella ed equipaggio. Qui il Crocifisso è stato dipinto.
Veliero S. Giovanni D.




Tutti questi dipinti ci fanno capire quanto era numerosa la flottiglia terranovese e quanti marinai si imbarcassero per andare in zone, per quei tempi molto lontane, come i capitani fossero esperti conoscitori di luoghi rivieraschi anche pericolosi, ma anche quanta fede vi fosse in loro. Le loro brevi dediche sanno della brevità ma anche dell’esattezza dei giornali di bordo che dovevano compilare. Il fatto che in alcuni quadri il Crocifisso sia stato incollato si spiega come tanti di essi uscissero dalla stessa bottega, per cui ogni committente poteva mettere l’immagine del santo per lui miracoloso. In quanto alle iniziali V.F.G.A. esse potevano essere sostituite da P.G.R. (per grazia ricevuta).

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